"Sparlando"
Author: Unknown Etichette::Cari lettori,
stasera, navigando un po' in giro per la rete, ho trovato un articolo interessante.
Dal 20 al 25 ottobre ricade il periodo dedicato alla lingua italiana nel mondo.
Nell'articolo che vi riporto di seguito, hanno voluto "omaggiare" la nostra lingua sottolineando gli errori più frequenti che noi italiani commettiamo.
http://libreriamo.it/a/9393/gli-8-errori-grammaticali-piu-frequenti-commessi-dagli-italiani.aspx
Personalmente credo che oltre a vergognarci di essere uno dei paesi che legge meno, in primis dovremmo riflettere sugli errori che commettiamo scrivendo e parlando e per i quali è necessaria una semplice base elementare.
Qui da me, nel sud quindi, molti degli errori (quindi non presenti nell'articolo) sono il frutto dell'utilizzo giornaliero del dialetto. Tendiamo a italianizzare espressioni dialettali in modo così naturale da stupirci quando ci viene detto che in italiano sono erronee.
Di esempi ne potrei fare molti:
"Oggi mi ho fatto la doccia" perché in dialetto diciamo: "m so fat na docc"
C'hai freddo?- che molto spesso non ha addirittura la H, un altro degli errori frequentissimi e
aberranti.
Federico e bello - la E verbo è un altro mistero insondabile al quale si potrebbe rimediare proprio con
il dialetto. Infatti tutto ciò che in dialetto si può sostituire con "ie" è certamente E
verbo: "Federico ie bell"
O anche i nomi delle cose risultano distorti nel genere e nelle concordanza con gli articoli determinativi: le broccole, i spaghetti, la sagna (le lasagne)...
Degno di nota è anche la cattiva abitudine di scrivere sms o messaggi vari con la furbata dell'abbreviativo, così abbiamo: xkè, cm (come), cs (così), tt (tutto),... da sembrare un'accozzaglia di codici fiscali.
Quindi la poca attenzione durante la scuola primaria e le cattive abitudini, ci fanno incorrere in errori che spesso fanno più paura di un film dell'orrore.
Io, vi confesso, ancora mi scandalizzo difronte a certi strafalcioni e risulto anche la maestrina del caso, solo perché non posso resistere alla tentazione di correggere il mio interlocutore. A nulla forse serve la lettura se non abbiamo una solida base.
Che ne pensate?