"Un amore sbagliato" di Giulia Alberico - Recensione

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Editore Sonzogno 175 pagine 15,00 euro uscita 12 febbraio

Buona sera lettori,

prima di andare a letto voglio parlarvi di questo libro.
Una lettura un po' lontana dalle mie corde, sia per il contenuto che per lo stile dell'autrice.

Trama:
Lea e Stefano sono una coppia solida. Stanno insieme da molto. La routine e la monotonia però diventano, ad un certo punto, i protagonisti assoluti. Così quando Lea conosce Marco, tutto cambia. Lei cambia. Il suo cuore torna a battere, ad innamorarsi. Ricambiata. Ma Marco le confessa qualcosa. Ha già una relazione... con un giovane uomo.


Ho deciso di catapultarmi in questo libro proprio per la natura di questo triangolo/quadrilatero amoroso.

Volevo capire come si potevano evolvere i fatti. Capire la psiche di questi personaggi.

Non vi dirò certo il finale, ma quello che conta è il processo di mezzo.

A volte il comportamento di Lea ci sembra incomprensibile. Quando per esempio accetta quasi senza battere ciglio la rivelazione di Marco. Come se la parte più vanitosa di sé avesse attivato quel meccanismo di rivalsa che le da la certezza di poterla spuntare lei.

Anche l'atteggiamento di Marco è chiaramente incomprensibile. Quando cerca di tenere il piede in due scarpe. Quando egli stesso è convinto di poter tenere in equilibrio le due realtà.

Infine, incomprensibile è anche Stefano. Che vede, sa, conosce, aspetta... non reagisce.

E questi personaggi continuano a virare, a cambiare, a partecipare ad uno strano gioco di ruoli che un po' ci disorienta, un po' ci fa arrabbiare e ci fa riflettere molto.

Seppur marginale, anche il compagno di Marco avrà la sua fetta. Riuscirà ad agire per riflesso e ad avere un ruolo da protagonista quasi.

Inevitabili i perché:
perché Marco non decide, perché Lea resta, perché Stefano non scalpita e perché Carlo è solo un riflesso.

Le risposte?
Quelle sicuramente riusciamo a darle noi, da spettatori, quando ci divertiremo ad esprimere, dopo la lettura, mille giudizi diversi.

Devo essere onesta.
Ho un po' litigato con lo stile dell'autrice perché ci sono tantissimi termini ricercati che sgomitano e rendono a volte il periodo troppo corposo e carico.

Però successivamente mi sembrava ci fossero periodi che volavano e si facevano leggere con leggerezza e spontaneità.

Dalla storia non mi aspettavo nulla all'inizio ma durante la lettura ho preteso molto. Marco per me rimane ancora una incognita. Però ho apprezzato molto la sua schiettezza in alcuni momenti.

Mi è piaciuta  la parte in cui Lea si rifugia a casa di una parente in riva al mare. Perché lì conosciamo le sue radici e l'origine del suo modo di essere.

Stefano... secondo me lui è l'emblema della saggezza. L'uomo che da il giusto tempo alle cose e che conosce un po' il modo di pensare delle donne.

Lascio a voi l'ardua sentenza :)
Buone lettureeeeeeee

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